Venerdì 6 dicembre, ore 20.45
Auditorium Biblioteca Loria

ASSEMBLEA PUBBLICA
VENERDI 6 DICEMBRE 2013
ore 20.45 Auditorium Biblioteca Loria

logo Piano della Ricostruzione 

Introduce

SIMONE TOSI
Assessore all'Urbanistica
Comune di Carpi
Intervengono

Arch. CARLA FERRARI
Verso il Piano della Ricostruzione

Ing. PAOLO GIOVANNINI
Le Unità minime di intervento

Dibattito
Conclusioni

Il piano della ricostruzione, un patto di comunità Nel maggio del 2012 il nostro territorio è stato colpito da un terremoto di vaste proporzioni, che ha messo in luce le fragilità diffuse del nostro sistema, sia strutturale che sociale ed economico. Dopo poche ore la comunità ha reagito, unendosi, tutti insieme, stringendosi li uni agli altri, dando aiuto ai vicini, condividendo tutto, anche i sentimenti di paura. La fase di emergenza è stata superata grazie a questo sforzo collettivo, a questa voglia di ripartire subito e alla capacità di rimboccasi le maniche immediatamente. Scuole, ospedali, municipi inagibili sono stati riaperti in pochi mesi, così come anche le fabbriche, i capannoni, le stalle e i magazzini, crollati o danneggiati, sono stati ripristinati in pochi mesi. Questa è stata ed è la dimostrazione pratica che il nostro territorio vuole rialzarsi in fretta e tornare a correre. Lo strumento che ci accingiamo ad adottare, il Piano della Ricostruzione, fa parte di una impalcatura normativa e legislativa messa in campo dalla struttura commissariale e dalla Regione allo scopo di dare gambe e forma a questa ripartenza. Il Piano della Ricostruzione ha l'obiettivo di mettere in campo alcune scelte condivise per dare nuove opportunità al nostro territorio. Deve essere chiaro a tutti che non ci basterà tornare come eravamo prima del terremoto, dobbiamo avere l'ambizione nella fase di ricostruzione di migliorare la nostra città. Il piano della ricostruzione non dovrà essere solo un insieme di norme, tabelle e tavole. Dovrà essere un nuovo patto di comunità. Il terremoto ha messo in luce le nostre fragilità strutturali facendo cadere gli edifici, ma anche le nostre fragilità sociali perché chi non ha potuto contare su una rete di solidarietà amicale e parentale oggi vive con difficoltà la fase di attesa di questa ricostruzione, ha messo in luce le nostre fragilità economiche, perché sono caduti i capannoni, le stalle e i magazzini che hanno reso ricca e prosperosa la nostra terra. Dovremo mettere al centro la condivisione di grandi obiettivi, come il miglioramento sismico delle nostre costruzioni, incentivando questa opera di manutenzione del territorio, dovremo scegliere di tenere al centro delle nostre strategie l'Ambiente, scelta che significa avere a cuore il nostro futuro. Puntare sull'Ambiente significa compiere scelte volte al risparmio energetico, ma anche non consumare altro territorio e trovare le forme e le modalità per sistemare e migliorare il nostro paesaggio agricolo. Le sfide che abbiamo di fronte sono ardue, ma con lo stesso spirito con cui abbiamo affrontato e superato la prima emergenza possiamo vincere anche questa scommessa. Insieme con questo nuovo patto di comunità possiamo ricostruire una Carpi, più bella, più forte, più coesa.

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