Il resoconto della seduta del Consiglio comunale/1

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 23 febbraio, l’assessore ai Lavori pubblici Carmelo Alberto D’Addese ha risposto a tre interrogazioni rispettivamente della Lista Civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Prc, di Alleanza per Carpi e del Popolo della Libertà sui lavori di ristrutturazione in corso allo stadio Cabassi. La prima era rivolta a sapere se i lavori previsti dall’integrazione sarebbero stati assegnati automaticamente alla ditta realizzatrice del progetto originario o se sarebbe stato predisposto un nuovo bando di gara, e inoltre se gli adeguamenti della Commissione provinciale di Vigilanza per 300 mila euro “non fossero ascrivibili a carenze in sede progettuale per quanto riguarda accesso dei disabili alla tribuna dell’impianto e normativa antisismica”. La seconda interrogazione invece domandava lumi alla Giunta in merito alla perizia suppletiva necessaria per aderire alle prescrizioni della Commissione di Vigilanza in materia di accesso dei disabili all’impianto e normativa antisismica, chiedendo ad esempio “se i lavori che si renderanno necessari sono da considerare nel solco dell’affidamento precedente, se esistano clausole cautelative per l’amministrazione comunale per evitare ulteriori esborsi per la progettazione, se il Comune voglia adottare provvedimento nei confronti del dirigente interno incaricato di seguire la procedura se si accerti che gli ulteriori lavori inclusi nella perizia avrebbero potuto essere previsti nella progettazione originaria”. L’interrogazione del PdL infine, sempre riferita alle opere integrative richieste dalla Commissione di Vigilanza, si domandava tra l’altro se esistessero “pareri che impongano questi lavori, quali siano e se, nel caso siano dovuti a normali disposizioni di legge, perché non siano stati inseriti nel progetto definitivo-esecutivo dello stadio permettendo di essere così compresi nel ribasso offerto dalla ditta che si è aggiudicata i lavori”.
“Il percorso che ha portato all’intervento di ristrutturazione dello stadio Cabassi – ha detto D’Addese - parte dall’approvazione della delibera di Giunta del 25 luglio 2011, con l’approvazione del progetto definitivo-esecutivo. Lo stadio Cabassi era agibile sulla base di un verbale della Commissione Provinciale di Vigilanza Locali di Pubblico Spettacolo (CPVLPS) del 1999. A seguito di un sopralluogo effettuato da quest’organo di controllo in data 8 settembre 2009, congiuntamente alla Questura di Carpi, furono richiesti al Comune interventi per migliorarne la sicurezza. Contemporaneamente la CPVLPS fissò la capienza massima dello stadio in 2860 posti, relativamente alle 4 tribune (centrale, est, ovest e distinti) ritenute agibili con esclusione delle curve est ed ovest considerate inagibili. Inoltre fu richiesta una pratica che tenesse conto di tutti gli interventi effettuati nel corso degli ultimi dieci anni al fine di ottenere un nuovo parere di agibilità. Nel mese di maggio 2011 la Prefettura di Modena ordinava la chiusura della struttura al pubblico e pertanto l’amministrazione comunale valutò la necessità di rimettere a norma l’intero stadio tenendo conto di tutte le osservazioni allo scopo di riportare alla capienza originaria e ripristinare l’agibilità dell’intero impianto comprese le curve. Per tale ristrutturazione fu dato l’incarico ai progettisti tenendo conto dei vari aspetti sui cui intervenire: strutturali, impiantistici, igienico-sanitari, prevenzione incendi e sicurezza nonché il rispetto delle normative previste per lo svolgimento del campionato di prima divisione della Lega Pro; il progetto fu approvato in data 25 luglio 2011. Ricevuti i pareri degli enti, nel corso del mese di settembre, si è proceduto con la gara d’appalto nel corso del mese di ottobre e la consegna dei lavori è stata effettuata in data 11 novembre 2011, nel rispetto dei termini dettati dalle procedure vigente”.
Relativamente ai quesiti posti dai consiglieri D’Addese ha poi specificato quanto segue: in risposta all’interrogazione della Lista civica Carpi 5 stelle-beppegrillo.it-Prc “le opere aggiuntive sono state assegnate ai sensi dell’art 57, comma 5, del Codice dei contratti, che tratta i temi strettamente legati alle opere integrative definendo le modalità con cui devono essere affidate. Gli adeguamenti nati a seguiti della richiesta della CPVLPS non sono riferibili ad eventuali errori progettuali. I lavori sono stati assegnati ai sensi dell’art. 57, comma 5, del Codice dei contratti che dispone limiti e modalità per l’assegnazione di opere integrative alla ditta aggiudicataria dell’appalto principale. I lavori prescritti dalla CPVLPS non sono ascrivibili a carenze progettuali in quanto per quanto riguarda la sismica hanno interessato le due tribune che non erano inizialmente oggetto di adeguamento sismico poiché agibili al momento della redazione del progetto, mentre per quanto riguarda l’accesso dei disabili gli stessi Vigili del Fuoco hanno rimandato la decisione alla Commissione nel loro parere positivo”.
In risposta all’interrogazione del gruppo Alleanza per Carpi D’Addese ha poi detto che “i lavori sono stati assegnati ai sensi dell’art. 57, comma 5, del Codice dei contratti che dispone limiti e modalità per l’assegnazione di opere integrative alla ditta aggiudicataria dell’appalto principale. Il Codice prevede che in casi di errore progettuale i costi di riprogettazione siano a carico dei progettisti incaricati responsabile dell’errore. In questo caso però non siamo in presenza di un errore progettuale, in quanto i lavori aggiuntivi per l’adeguamento sismico riguardano due strutture che non erano inizialmente oggetto di adeguamento in quanto agibili e dotate dei relativi certificati di idoneità statica. A supporto di questo la stessa Commissione provinciale ne aveva dichiarato l’idoneità quando ridusse la capienza a 2860 posti dichiarando non agibili solamente le curve, mentre la modifica richiesta all’accesso dei disabili, previsto nel progetto conforme alle norme vigenti, rientra tra le facoltà della CPVLPS. Non ravvisandosi errori progettuali in quanto non era possibile prevedere gli ulteriori lavori non sussistono le condizioni per avviare alcun tipo di provvedimento. Alla procedura di gara sono state invitate 19 ditte e quindi un numero sufficiente per l’eventuale applicazione della verifica automatica della soglia di anomalia. In ogni caso si precisa che nella lettera d’invito non si prevedeva l’applicazione della esclusione automatica anche nel caso di offerte in numero superiore a 10 ma si prevedeva che l’aggiudicazione sarebbe avvenuta con le stesse modalità previste per le gare di appalto di importo superiore al milione di euro utilizzando la procedura di cui all’art. 86 comma 3 e 87 del d.lgs 163/06 nel caso in cui fosse pervenuta un’offerta ritenuta anormalmente bassa”.
In risposta all’interrogazione del gruppo del PdL infine l’assessore ha spiegato che “nel parere del 6 settembre la CPVLPS richiedeva alla lettera A una relazione puntuale ed analitica degli interventi da effettuarsi sulle strutture portanti al fine di ottenere un miglioramento/adeguamento della resistenza delle strutture nel rispetto della vigente normativa antisismica: riguardando il progetto esaminato solo la parte delle curve, è stato necessario integrarlo con i progetti di adeguamento delle tribune. Nella delibera i riferimenti al protocollo della comunicazione della Commissione sono stati riportati, si riscontra però con un errore nella data del primo parere riportato in delibera che  anziché 8.11.11 riporta 1.12.11. L’autorizzazione sismica rilasciata in data 4 agosto 2011 che riguarda le due curve è ancora valida in quanto non sono state effettuate modifiche al progetto originario che prevedeva il ripristino delle due curve sopra citate. I lavori a cui si fa riferimento non sono stati inseriti nel progetto definitivo-esecutivo perché il progetto deliberato riguardava il ripristino strutturale delle due curve e non delle tribune che erano già agibili. La parte della cifra stanziata per le opere integrative riconducibile ai soli lavori di miglioramento per adeguamento sismico e conseguenti ripristini relativi alle due è pari al 45% dell’importo”.
In sede di controreplica Lorenzo Paluan, capogruppo della Lista Civica Carpi a 5 Stelle-beppegrillo.it-Prc, ha ricordato come “gran parte delle ombre su questa vicenda riguardino la dichiarata procedura d’urgenza avviata a giugno per i lavori allo stadio, circostanza che ha consentito di andare alla trattativa negoziata che ha portato a ribassi molti alti rispetto al bando di gara. L’errore formale citato dall’assessore poi non è trascurabile considerando che il parere sull’analisi sismica dell’8 novembre è della stessa azienda che ha progettato e si è aggiudicata i lavori, proponendo essa stessa la lista degli interventi da fare in aggiunta, il tutto riportando così la cifra alla disponibilità del bando”.
Giliola Pivetti, capogruppo di ApC, si è dichiarata anch’essa non soddisfatta della risposta dell’assessore, “formalmente ineccepibile ma basata su una filosofia non convincente. Nessun progettista oggi non può non considerare la sicurezza antisismica in caso di lavori ad uno stadio e nessuna società calcistica non saprebbe che salendo di categoria le disposizioni cambiano per ottenere l’idoneità dell’impianto dove gioca. Le giustificazioni non reggono dunque alla prova del buonsenso e della pratica quotidiana. C’è poi la coincidenza del costo dei lavori che è esattamente uguale a quello della vendita del capannone di via Watt. Non siamo nati ieri e quando si invitano tante ditte ad una gara si sa che alcune partecipano solo per fare numero”.
Cristian Rostovi per il gruppo PdL infine si è dal canto suo chiesto come mai nella “delibera che riguarda questi lavori non si citino mai i lavori per la sicurezza sismica, ricordando come la Soprintendenza a settembre prescrivesse interventi che solo a novembre il Comune ha approvato. Queste non risposte confermano omissioni di atti e delibere sbagliate, non sapete cosa dire e intanto lo stadio è ancora chiuso…”.
 

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